Vai al contenuto

Parchi naturali in Emilia Romagna

  • di
ragazza che fa trekking nei boschi

L’Emilia Romagna è conosciuta da tutti per le sue spiagge, le rinomate località di mare, le città d’arte (come Ferrara, Bologna o Ravenna) e l’ottima offerta enogastronomica. Sempre più persone però stanno scoprendo le ricchezze naturali che questa regione può offrire, mete ideali per weekend alternativi dove relax e movimento fisico sono i protagonisti.

Spazio quindi a percorsi per trekking o giri in bicicletta, passeggiate nei parchi naturali, birdwatching nel Delta del Po. Vediamo più in dettaglio alcune proposte interessanti per organizzare giornate singole o interi weekend di vacanza all’insegna dello svago all’aria aperta.

L’Emilia Romagna può vantare alcuni degli ecosistemi più rari d’Europa e una rete di aree naturali protette composta da 2 parchi nazionali, 1 parco interregionale, 14 parchi regionali e 15 riserve.

Area naturale del Delta del Po

Casale nelle Valli di Comacchio – Foto di Di Carlo Pelagalli, CC BY-SA 3.0 (Wikipedia)

Il parco regionale del Delta del Po è un’area naturale protetta istituita nel 1988 di circa 54 mila ettari  compresa nei comuni di Cervia, Ravenna e Alfonsine in Provincia di Ravenna, e nei comuni di Argenta, Ostellato, Comacchio, Codigoro, Goro e Mesola nella provincia di Ferrara.

Nata per proteggere 11 zone umide di importanza internazionale, 18 siti di interesse comunitario e 16 zone a protezione speciale, l’area naturale del Delta del Po è suddivisa in 6 zone:

  1. Volano-Mesola-Goro (FE), estesa su 13 730 ettari. Protegge zone importanti come il Bosco della Mesola, dove sopravvive una rara sottospecie di cervo nobile, la Valle Bertuzzi e la sacca di Goro. Comprende anche l’abbazia di Pomposa, risalente al IX secolo.
  2. Centro Storico di Comacchio (FE), estesa su 6 715 ettari. Comprende, come dice il nome, il centro di Comacchio.
  3. Valli di Comacchio (FE), che con i suoi 15 105 ettari è la stazione più estesa. Protegge, oltre alle valli propriamente dette, anche le saline di Comacchio (dove nidifica il fenicottero maggiore).
  4. Pineta San Vitale e Piallase di Ravenna (RA), estesa su 7 336 ha. La zona più importante è, probabilmente, Punta Alberete, dove nidificano specie molto rare come il mignattaio, il marangone minore e la sgarza ciuffetto.
  5. Pineta di Classe e Saline di Cervia (RA), estesa su 8 286 ettari. Comprende anche la basilica di Sant’Apollinare in Classe.
  6. Campotto di Argenta (FE), la più piccola, estesa su 2 481 ettari. Qui nidifica il mignattino piombato.

In tutte le zone del parco sono attivi dei centri visitatori pensati per istruire i turisti e guidarli nei diversi itinerari che si snodano tra le pinete, le Valli ed i piccoli centri storici. È possibile fare passeggiate a piedi e lunghi giri in bicicletta, oltre che percorrerne i corsi fluviali con la barca o la motonave. Tra le attività che si possono praticare all’aperto ci sono anche l’equitazione e, soprattutto, il birdwatching che qui permette di ammirare alcune specie più rare come il fenicottero rosa, l’airone rosso, il falco di palude, la moretta tabaccata e la pernice di mare (solo per fare qualche esempio…).

Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi

Lago di Ridracoli – Foto di Di strocchi – Flickr, CC BY-SA 2.0 (Wikipedia)

Tra le eccellenze naturalistiche dell’Emilia Romagna non può non essere annoverato il Parco delle Foreste Casentinesi nell’Appennino tosco-romagnolo, un vero paradiso per gli amanti del trekking. La riserva naturalistica offre una rete di ben 600 chilometri di sentieri che si snodano per fitti boschi, lungo percorsi panoramici lungo i quali è possibile visitare santuari ed eremi pieni di misticismo e spiritualità. Tutti i sentieri sono ben documentati ed è possibile dotarsi di guide dettagliate, questo permette a chiunque, esperto o novizio del trekking, di poterli affrontare e godere al 100% delle bellezze e dei tesori di questo parco naturale in Romagna.

Tra le attrazioni che rendono particolarmente amato quest’area naturalistica spiccano gli eventi didattici, pensati prevalentemente per bambini, ragazzi e le loro famiglie. Ne è uno splendido esempio “Sulle tracce del Lupo Appeninico”; si tratta di un percorso istruttivo di trekking per famiglie reso più allegro e divertente dalla presenza di asinelli sul cui dorso è possibile fare tratti del tragitto. L’iniziativa è volta a far conoscere e apprezzare la figura del lupo, sfatando magari le paure dei visitatori di più tenera età.

Clicca qui per maggiori informazioni sul Parco delle Foreste Casentinesi

Da non perdere una visita al Lago di Ridracoli, bacino artificiale creato dall’omonima diga di sbarramento del Fiume Bidente, che rappresenta un esempio perfetto di equilibrio tra ingegneria umana e ambiente. Si trova nel comune di Bagno di Romagna, sull’Appennino di Forlì-Cesena, a un’altezza di 557 metri dal livello del mare e si estende per una superficie di circa 1.033 km2.

Parco regionale del Corno alle Scale e Cascate della Dartagna

Cascate della Dartagna

Il parco regionale del Corno alle Scale è un’area naturale protetta dell’Emilia-Romagna, istituita nel 1988 sul Corno alle Scale in provincia di Bologna. Occupa una superficie di 4974 ha.

Il parco si estende su un territorio di circa 5000 ha, quasi interamente ricoperto di boschi. Sotto i 1000 metri di altitudine si incontrano le ultime propaggini dei querceti collinari, boschi misti di orniello, olmo campestre, ciliegio, castagno e numerosi arbusti, mentre ad altitudini maggiori il paesaggio è dominato da faggeti, versanti rocciosi e praterie. La fauna selvatica comprende: caprioli, mufloni, lupi, marmotte e aquile.

Tra i tanti punti d’interesse del parco, sono da segnalare le Cascate della Dartagna, creati dalle acque dell’omonimo torrente che scendono dal Corno alle Scale  e del monte Spigolino superando un dislivello di oltre 250 metri con 7 salti ripetuti (il più alto supera i 30 metri). Le cascate possono essere raggiunte facilmente con un percorso suggestivo che parte dalla Madonna dell’Acero (1190 m s.l.m., Lizzano in Belvedere).

Lago Santo parmense

Altra attrattiva turistica naturale dell’Emilia Romagna è il Lago Santo parmense, un grande bacino di origine glaciale situato nella provincia di Parma e considerato  il maggiore lago naturale di tutto l’Appennino settentrionale.

Il lago si trova a 1.507 metri d’altitudine ed è facilmente raggiungibile dal Rifugio Lagdei (situato a quota 1250 metri, a circa 10 km da Corniglio) tramite una seggiovia (attiva nei fine settimana e tutti i giorni d’estate), oppure a piedi seguendo un facile sentiero panoramico (723A) o un sentiero in mezzo al bosco di faggio (727/723) che in tre quarti d’ora portano al rifugio Mariotti.

Nella stagione invernale, il Lago Santo parmense si ricopre di uno spesso strato di ghiaccio che permette di fare immersioni subacquee sottoghiaccio.

Sentieri per camminare nella natura in Emilia Romagna

Altre vie del trekking molto famose in Emilia Romagna sono i sentieri dell’Alto Rubicone, articolata rete di 16 distinti percorsi i quali si snodano, complessivamente, per ben 155 chilometri; e il Grande Anello della Val di Bagno che si sviluppa per circa 69 chilometri lungo sette percorsi distinti che attraversano boschi fitti e attraverso i quali è possibile raggiungere punti d’osservazione molto panoramici sul territorio circostante.

Maggiori informazioni su sentieri e percorsi di trekking in Romagna sono consultabili in questo articolo

Lascia un commento Annulla risposta